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testo di prova

Fiume Livenza - Sacile

Il Livenza

Il fascino e la seduzione della città fluviale.

Il Livenza è un fiume perenne, scorre lungo un percorso ricco di suggestioni paesaggistiche abitative; le rive, le campagne ed il paesaggio ne allargano il fascino ed invitano il visitatore ad indugiare con l’obiettivo.

Il Livenza o La Livenza

“Flumen Liquentia ex montibus Opiterginis…” tra i fiumi citati da Plinio c’è la Livenza, al femminile. Quasi sempre, invece, nel linguaggio attuale è usato come fosse maschile, per l’appellativo “fiume” che lo precede. Riguardo all’origine del suo nome, due sono le versioni: chi lo fa derivare da livens, dal verbo livere (essere di colore livido); altri da liquens, dal verbo liqui (essere liquido, fondersi). Dagli antichi è stato sempre chiamato Liquentia ed è anche perché le sue acque pullulano terse, fredde e tacite alle radici del monte al di sopra dei ciottoli, come se questi e quelle si liquefassero.

Fiume peculiare di Sacile è certamente uno dei più bei corsi d’acqua che si incontrano nelle pianure del nord Italia. Via di comunicazione, estrema difesa del nascente Dominio Veneto, fonte di vita per la portata di acqua e per la ricchezza di pesci, il Livenza è sempre stato citato dagli autori greci e latini: esso rappresentava un’area di confine fra il territorio dei Veneti e quello dei Celto-Carni. La sua navigazione è antichissima e venne con gelosa cura mantenuta dalla Repubblica Veneta assumendo in questo modo un’importanza straordinaria per i commerci con il nord Europa e per lo stesso sviluppo di Sacile. Nel 1577 il nobile Ragazzoni poteva annoverare tra i suoi beni anche otto edifici industriali sul fiume, destinati a mulini, foli di panni, cartiere, battiferro per spade, tutti mossi dalla corrente. Da questi riferimenti appare evidente la dimensione della Sacile storica, centro produttivo e commerciale importantissimo durante la dominazione della Serenissima. Le grandi barche, che risalivano il fiume dal mare con l’aiuto dei cavalli, portavano da Venezia ogni genere di mercanzia che veniva poi commerciata con l’entroterra; quindi ridiscendevano, sfruttando la forza della corrente, con il legame prelevato dal bosco del Cansiglio. Il centro storico di Sacile nacque così in stretta relazione con il fiume: il luogo di attracco per le barche mercantili era il “portus Sacili”, l’attuale piazza.

Il Livenza è caratterizzato da un’elevata portata; il suo regime dipende innanzitutto dal clima in cui si trova il bacino idrografico contraddistinto da discreta abbondanza di precipitazioni, dall’elevata estensione del bacino di raccolta e dal carsismo che interessa l’area montuosa prealpina adiacente. Quest’ultimo fattore ha originato notevoli accumuli idrici sotterranei, fonte di alimentazione delle sorgenti perenni del fiume: quella del Molinetto a Caneva e quelle della Santissima e del torrente Gorgazzo nel territorio di Polcenigo. La particolarità del Livenza è quella di non possedere un tratto montano: nasce infatti al piede delle ultime propaggini prealpine del monte Cavallo e già dopo pochi chilometri assume i connotati di un fiume vero e proprio di elevata portata e perciò navigabile fin dai tempi più remoti.

Il suo insinuarsi, apparire e scomparire in naturali meandri, nello scorrere verso il mare Adriatico, concorre a creare un perfetto equilibrio tra geometria e natura, seduzione propria delle città fluviali.

Il Livenza rappresenta anche un complesso e prezioso patrimonio ambientale ed ecologico con la sua ricchezza di habitat naturali e di terraferma: molte le varietà di salici oltre ai pioppi tremuli, agli olmi, agli ontani, più rare le farnie dal prezioso tronco sotto le quali si celano una varietà di piccoli fiori dai colori sgargianti in contrasto con il verde intenso della vegetazione specchiata nelle acque; tra essi una pianta particolarmente rara, la Ludwigia palustris.

Caratteristiche inoltre le “smorte”: meandri abbandonati dal fiume, in lento, ma progressivo interramento, sono ricettacoli di vita in cui trovano rifugio molte specie di flora spontanea. Con le sue peculiarità naturalistiche, la “smorta” di Cavolano è patrimonio naturalistico di grande valore.

“Sacile è in tutto lo Stato ex-Veneto, il centro, il fuoco, che può congiungere la Germania con Venezia.

Sacile ha il suo Fiume Reale, noto alla storia e alla geografia: il Livenza placido, maestoso nel suo andamento… Profondissimo fino alla sua sorgente, distante circa sei miglia, produce pesci preziosi.”

Descrizione statistica topografica di Sacile dei primi anni dell’Ottocento.