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testo di prova

Antonio Lot

Quando valorizzare il territorio diventa l’obiettivo di una vita.

Imprenditore vitivinicolo e fondatore di Civiltà Altolivenza. Propose numerose iniziative volte ad aggregare in un progetto di valorizzazione territoriale i comuni lambiti dalle sponde friulane e venete del fiume Livenza.

Antonio Lot, nasce a Gaiarine (TV) il 9 ottobre 1945 da Mario e Milanese Irma. Nel 1955 la famiglia con i tre figli si trasferisce a Sacile.

Dopo la scuola dell’obbligo e la scuola media Balliana, si diploma in Ragioneria all’Istituto Matiussi di Pordenone. Per un biennio frequenta la facoltà di Economia Ca’ Foscari, per poi inserirsi nella nuova Azienda vinicola di famiglia “San Cipriano”.

Nel 1977 Antonio sposa Gabriella Vazzola e dalla loro unione nascono i figli Tommaso e Nicola.

Riesce a conciliare impegni familiari ed imprenditoriali; la cantina diventa così sede di tutte le sue iniziative; è in questi uffici che persegue con determinazione e passione “la strada” per la realizzazione del suo sogno: dare avvio al progetto di riscoperta e valorizzazione del territorio tracciato dall’alto corso del fiume Livenza.

Nasce così il 30 aprile del 1988 l’Associazione Civiltà Altolivenza – di cui Antonio Lot fu il primo Presidente – con l’obiettivo di valorizzare, tutelare, sostenere, salvaguardare e promuovere l’identità e ogni aspetto storico-socio-culturale-economico di un territorio inclusivo di due regioni, il Friuli Venezia Giulia e il Veneto, accomunate geograficamente dalla loro contiguità e dal fiume Livenza con i suoi affluenti che afferiscono dalle varie zone della pedemontana pordenonese e veneta.

Il corso del fiume Livenza con la sua portata d’acqua, ha determinato nei secoli passati un ruolo rilevante tanto da essere definito da alcuni “Fiume-Economia”, “Autostrada” fluviale della Repubblica Serenissima per il trasporto a valle di tutto il materiale (tronchi d’albero, prodotti alimentari, lane ecc.) provenienti dalla terraferma di cui Venezia necessitava. Infatti lungo le sponde del fiume, caratterizzate da boschi secolari, ferveva l’attività di boscaioli, di falegnami, di artigiani intagliatori ecc. Ed è proprio in questa area geografica, riconosciuta anche dall’Unione Europea che nei tempi moderni è sorto uno dei più avanzati distretti industriali italiani nella produzione e lavorazione del legno-mobile ed affini.

Ben sedici i Comuni che, con proprie delibere, si si riconoscono partecipi e sinergici in quest’area Altoliventina: Budoia-Caneva-Polcenigo-Fontanafredda-Sacile-Brugnera-Prata-Pasiano (in Friuli) e Orsago-Cordignano-Gaiarine-Portobuffolè-Mansuè-Gorgo al Monticano-Motta di Livenza-Meduna di Livenza (in Veneto).

Per ottemperare agli scopi dell’Associazione, di recupero e valorizzazione dell’identità storico/culturale nonché socioeconomica, del territorio così configurato, furono creati molteplici comitati attivi e sinergici nel promuovere e coordinare iniziative relative alla storia e all’arte locale, alle tradizioni popolari e alle parlate, alla enogastronomia legata alla filiera produttiva del territorio, nonché stimolare le peculiarità industriali e turistiche delle comunità dell’Altolivenza.

Antonio Lot con l’Associazione ed i Comitati, diede impulso alla redazione di diverse tesi di laurea (alcune di queste sono attualmente depositate e consultabili presso la Biblioteca di Meduna di Livenza), ma non solo, contribuì alla fondazione de “Il giornale dell’Alto Livenza” un periodico di informazione e cultura e all’istituzione del Premio a cadenza annuale “Economia e Sport” riconoscimento assegnato ad imprenditori locali che si sono particolarmente distinti in questo settori e quali modelli d’ispirazione per le future generazioni.

Nel 1995 realizzarono inoltre a Portobuffolè (TV) il museo del ciclismo, sport molto radicato nel nostro territorio e sua grande passione, dedicandolo a Giovanni Micheletto e Duilio Chiaradia, due concittadini che si erano distinti proprio in questa disciplina. Giovanni Micheletto (Sacile, 1889 – Sacile, 1958), soprannominato “Il Conte di Sacile” per le sue nobili origini, fu vincitore del 4° Giro d’Italia con la mitica Atala; Duilio Chiaradia, (Sacile, 1921- Como 1991), fu il primo grande cineoperatore della Rai e inventore della ripresa televisiva sportiva, in particolare di quella ciclistica, che gli meritò la fama di “scrittore per immagini”.

Nell’estate del 2000 è stato inaugurato a Bordano (Udine), il “paese delle farfalle”, un grande murales, da lui promosso, dove Antonio Lot è raffigurato accanto a dodici grandi ciclisti del passato ed al cineoperatore Duilio Chiaradia.

Un sogno, non solo abbozzato ma studiato e progettualmente pianificato è “Birdland – La città dei Osei” un’idea per una nuova strategia turistica e socio-culturale per la città di Sacile e il suo territorio. Antonio Lot con il suo progetto voleva “far diventare Sacile il riferimento avifaunistico quantomeno nell’area dell’Alpe Adria”. Il suo intento d’insieme prevedeva anche bandiere e gonfaloni per ogni frazione ovvero “contrade” (come nella terra della Serenissima) con un pittogramma identificativo per ognuna che rappresentasse la descrizione delle peculiarità artistiche, architettoniche, naturali, paesaggistiche “per cementare il rapporto tra la città e le varie periferie/frazioni”. Un’identità da difendere in occasione di particolari iniziative concettualmente legate dal leit motiv “Sacile e le sue contrade”. Purtroppo la sua prematura scomparsa avvenuta il 5 aprile del 2000 lascia a noi l’archetipo di un progetto: l’idea imprenditoriale della circolarità e contaminazione dell’identità dell’Alto Livenza.